Proponiamo uno schema di preghiera da usare durante il mese di maggio nelle parrocchie e nei vicariati

Giuseppe, padre lavoratore. La preghiera per il lavoro 2021 nelle parrocchie e nei vicariati

Mettiamo a disposizione uno schema di preghiera per il mondo del lavoro, preparata a cura del Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, da usare durante il mese di maggio nelle parrocchie e nei vicariati. La preghiera può essere arricchita da testimonianze sul territorio oppure usufruendo di una serie di video (usati nella preghiera diocesana del 20 aprile) da diversi luoghi di lavoro sul territorio della nostra diocesi e che dal primo maggio saranno a disposizione sul sito e sul canale YouTube di Pastorale Sociale Como.

Preghiera per il lavoro 2021 – Giuseppe padre lavoratore

Il tema di quest’anno prende spunto dalla lettera apostolica di papa Francesco Patris Corde, scritta in occasione del 150° della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, e in particolare dal quarto paragrafo intitolato “Padre lavoratore”.
Un aspetto che caratterizza San Giuseppe e che è stato posto in evidenza sin dai tempi della prima Enciclica sociale, la Rerum novarum di Leone XIII, è il suo rapporto con il lavoro. San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro.
In questo nostro tempo, nel quale il lavoro sembra essere tornato a rappresentare un’urgente questione sociale e la disoccupazione raggiunge talora livelli impressionanti, anche in quelle nazioni dove per decenni si è vissuto un certo benessere, è necessario, con rinnovata consapevolezza, comprendere il significato del lavoro che dà dignità e di cui il nostro Santo è esemplare patrono.
Il lavoro diventa partecipazione all’opera stessa della salvezza, occasione per affrettare l’avvento del Regno, sviluppare le proprie potenzialità e qualità, mettendole al servizio della società e della comunione; il lavoro diventa occasione di realizzazione non solo per sé stessi, ma soprattutto per quel nucleo originario della società che è la famiglia. Una famiglia dove mancasse il lavoro è maggiormente esposta a difficoltà, tensioni, fratture e perfino alla tentazione disperata e disperante del dissolvimento. Come potremmo parlare della dignità umana senza impegnarci perché tutti e ciascuno abbiano la possibilità di un degno sostentamento?
La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un po’ creatore del mondo che ci circonda. La crisi del nostro tempo, che è crisi economica, sociale, culturale e spirituale, può rappresentare per tutti un appello a riscoprire il valore, l’importanza e la necessità del lavoro per dare origine a una nuova “normalità”, in cui nessuno sia escluso. Il lavoro di San Giuseppe ci ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha disdegnato di lavorare. La perdita del lavoro che colpisce tanti fratelli e sorelle, e che è aumentata negli ultimi tempi a causa della pandemia di Covid-19, dev’essere un richiamo a rivedere le nostre priorità. Imploriamo San Giuseppe lavoratore perché possiamo trovare strade che ci impegnino a dire: nessun giovane, nessuna persona, nessuna famiglia senza lavoro!