Ascolto, denuncia, raccolta di buone pratiche, proposta. Si muove lungo queste linee l’Instrumentum laboris elaborato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. A poco più di un mese dall’inizio della 48ª Settimana sociale a Cagliari (dal 26 al 29 ottobre 2017) il documento illustra le ragioni e gli obiettivi del convenire sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”.
I 75 punti del testo tracciano il percorso di riflessione che sarà al centro dei lavori della Settimana sociale. Lo sguardo sul lavoro, avverte il Comitato, parte “dai volti e dalle storie della gente che lavora”, passando attraverso la necessaria declinazione di “lavoro degno” e la denuncia delle storture del sistema, “necessaria per assumere responsabilmente i termini di quelle ‘questioni problematiche’ che attendono di essere risolte”.
Per affrontare i problemi e far sì che l’Italia si muova in una direzione di responsabilità e di impresa costruttiva, il documento sottolinea l’opportunità di far leva sulle buone pratiche (“imparare e diffondere ciò che già si fa”) e di puntare sulla formazione delle persone e sulla creazione di nuovi posti di lavoro.
In questo contesto – si legge ancora –, il nostro Paese non può agire da solo: è necessario guardare all’Europa “perché è da lì che molte iniziative si possono realizzare”.
La conclusione dell’Instrumentum laboris va oltre l’orizzonte dell’appuntamento di Cagliari, perché – scrive il Comitato – “sulla realtà del lavoro si gioca il futuro di una società ed anche la responsabilità dei cattolici in politica”.