Raccontare la partecipazione e la democrazia. Dopo Trieste/5

«La partecipazione attiva delle nuove generazioni». Intervista a Mara Cao, coordinatrice dei Giovani delle Acli della provincia di Sondrio

La Settimana Sociale di Trieste ci ha insegnato che, il protagonismo e la partecipazione delle giovani generazioni, rappresentano un elemento cruciale per la costruzione di una società più dinamica, inclusiva e sostenibile. Le nuove generazioni, spesso considerate il motore del cambiamento, sono portatrici di energie fresche, idee innovative e una visione del futuro diversa da quella delle generazioni precedenti. La loro capacità di essere protagonisti non si limita alla sfera individuale, ma si estende anche alla partecipazione attiva in ambiti sociali, politici ed economici. Questo coinvolgimento non solo arricchisce le decisioni collettive, ma consente anche ai giovani di sviluppare un senso di responsabilità, di appartenenza e di empowerment. La partecipazione giovanile quindi, è fondamentale per rispondere alle sfide globali, affrontare le disuguaglianze e promuovere valori di giustizia e solidarietà. In merito a questo tema, abbiamo intervistato Mara Cao, coordinatrice dei Giovani delle Acli della provincia di Sondrio.

L’intervista

Cao, come si sta connotando l’impegno dei Giovani delle Acli in provincia di Sondrio?

“I Giovani delle Acli, in sinergia con le Acli provinciali di Sondrio, da alcuni anni, stanno lavorando per sviluppare attività, momenti e spazi al fine di coinvolgere in misura sempre maggiore le giovani generazioni. Il nostro impegno è intenso e, il riscontro in termini di partecipazione, è sempre più elevato. La mission che ci poniamo alterni momenti con valenza educativa a occasioni formative rivolte a centinaia di ragazze e ragazzi”.

Quali sono i vostri progetti più̀ significativi per favorire l’inclusione dei più̀ giovani?

“Le Acli provinciali di Sondrio, in accordo con i Circoli sul territorio e la GA, stanno attivando diverse occasioni per incrementare il coinvolgimento dei giovani. In particolare, stiamo progressivamente aumentando i posti disponibili per il Servizio Civile e le sedi dove svolgerlo, contribuendo così a sviluppare le loro attitudini e ispirazioni. Un’altra progettualità molto interessante riguarda il progetto ‘YouthLab’ 1 e 2, i quali agiscono sia in ambito educativo e formativo che sportivo. In tali attività, essi diventano protagonisti del loro futuro. L’ultima progettualità, che verrà realizzata entro quest’anno, è un luogo di incontro fisico che, gestito in prima persona dai giovani, consente loro di incentivare il dialogo intergenerazionale e, allo stesso tempo, apprendere diverse competenze”.

Guardiamo al futuro: che messaggio vorrebbe lanciare ai suoi coetanei che, a volte, si sentono scoraggiati dalle difficoltà che incontrano?

“Vogliamo continuare e, ove possibile, ampliare le progettualità in essere per far si che, i giovani, possano essere aiutati nel superamento delle difficoltà e, nel contempo, diventino sempre più attori primari di un cambiamento delle società sempre più tesa al raggiungimento del bene comune e alla presa in carico delle nuove fragilità. In altre parole, l’io, deve lasciare il posto al noi e, di conseguenza, a quel bellissimo concetto che definirei ‘fraternità attiva’.

a cura di Christian Cabello

“Raccontare la partecipazione e la democrazia” è realizzato grazie alla collaborazione tra il Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (CDAL) e Caritas.