Raccontare la partecipazione e la democrazia. Dopo Trieste/6

I giovani: talento e desiderio. A colloquio con Ivana Fazzi, operatrice Caritas

La promozione della partecipazione giovanile rappresenta un elemento fondamentale per la costruzione di una società più inclusiva e dinamica. I giovani, essendo una risorsa vitale per il futuro, devono essere incoraggiati a essere attivi nei processi decisionali, nelle attività civiche e nella vita politica, al fine di sviluppare competenze, consapevolezza e responsabilità. La partecipazione giovanile, ricordando l’insegnamento della Settimana Sociale di Trieste, non solo rafforza la democrazia, ma contribuisce anche a un cambiamento sociale positivo, promuovendo valori di uguaglianza, solidarietà e sostenibilità. In un contesto globale in continua evoluzione, i giovani hanno la capacità di portare innovazione e nuove idee, ma è necessario garantire loro gli strumenti adeguati e un ambiente favorevole che permetta una partecipazione autentica. In merito a questi temi e all’importanza racchiusa nella promozione della partecipazione giovanile, abbiamo intervistato Ivana Fazzi, assistente sociale della Caritas Diocesana di Como da otto anni, operante nell’ambito dell’accoglienza degli ospiti del dormitorio e nell’area giovani.

L’intervista

Dottoressa Fazzi, in che modo e con quali progettualità, la Caritas Diocesana, promuove la partecipazione giovanile?

“La Caritas Diocesana, attraverso le diverse attività svolte, ha il desiderio di vedere partecipi i giovani: a ciò ci sollecitano sia il pensiero di Papa Francesco che le linee di indirizzo di Caritas Italiana. Ci rendiamo conto che, quello che stiamo facendo, è un cammino: oggi facciamo delle proposte ai giovani con l’obiettivo di valorizzare i rispettivi talenti e desideri, ricevendo peraltro un buon riscontro ma, sappiamo che, il cammino da compiere, è ancora lungo. Vogliamo che, le giovani generazioni, possano diventare sempre più protagoniste e ci facciano a loro volta delle proposte. Ciò sarà pienamente raggiunto quando si avrà un gruppo coeso e attivo: ci troviamo dentro a un processo in evoluzione. I giovani, nelle diverse attività in cui vengono coinvolti, dal Servizio Civile, nelle esperienze estive e fino ad arrivare al volontariato, donano sempre una ricchezza importante”.

In che modo, a suo parere, il volontariato può incentivare la responsabilizzazione dei giovani per il futuro della nostra “Casa Comune”?

“Spero che, in misura sempre maggiore, i giovani possano vivere questi valori attraverso l’esperienza diretta. È nostra intenzione trasmettere loro dei valori, contenuti e messaggi rispetto alla fede cristiana e mediante le diverse encicliche che, Papa Francesco, ci ha donato. I giovani però, devono agire in maniera attiva, attraverso l’esempio di tanti operatori e volontari, mettendo le mani in pasta nelle tante esperienze Caritas, che lambiscono molti temi, come ad esempio l’ascolto delle persone che vivono situazioni di fragilità, l’utilizzo del cibo in maniera sostenibile e il dormitorio. Vogliamo proporre esperienze di diverso tipo, offrendo loro diverse opportunità”.

Quali sono i suoi auspici per il futuro? Che messaggio vorrebbe lanciare su questi temi?

“Nella nostra esperienza vediamo dei giovani con risorse, talenti e desideri. Molti di loro sono ancora in una fase di scoperta. In riguardo al futuro, auspichiamo di poterci mettere a disposizione nel cammino di ognuno di loro verso il futuro. Vorrei che Caritas potesse rappresentare un volano per riscoprirsi e, nel contempo, uscire dalla logica che, i più giovani, debbano essere al nostro servizio ma, al contrario, deve essere il mondo adulto ad andare loro incontro. A tal proposito, desidero lanciare un messaggio agli adulti i quali, a mio parere, hanno una responsabilità maggiore: devono mettersi in cammino al fianco dei giovani e credere in loro, con le rispettive fragilità e ricchezze”.

a cura di Christian Cabello

“Raccontare la partecipazione e la democrazia” è realizzato grazie alla collaborazione tra il Servizio alla pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato, la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (CDAL) e Caritas.