Testi utili dal Benedizionale per l'animazione liturgica della pastorale sociale

Testi e benedizioni per l’ambito sanitario e di cura della persona

Proponiamo alcuni testi del “Benedizionale” del rituale romano, particolarmente utili in alcuni momenti dell’animazione liturgica della pastorale sociale (giornate particolari, inaugurazioni, benedizione dei luoghi di lavoro, etc …): Testi e benedizioni per l’ambito sanitario e di cura della persona

Benedizione dei malati

Benedizione dei gruppi e delle associazioni di volontari per il soccorso

Benedizione per un ospedale o una casa di cura

BENEDIZIONE DEI MALATI
 

Premesse

226. E’ consuetudine antichissima, che ha la sua origine nell’insegnamento e nell’esempio stesso di Cristo e degli Apostoli, che gli infermi vengano benedetti dai ministri della Chiesa. Nella loro visita agli infermi i ministri seguano con diligenza le indicazioni date ai nn. 42-45 del rituale «Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi»; prima di tutto, però, manifestino agli infermi stessi la sollecitudine e l’amore di Cristo e della Chiesa.

227. Nel rituale «Sacramento dell’Unzione e cura pastorale degli infermi» sono previste varie occasioni per impartire la benedizione agli infermi e ne vengono indicati i formulari.

228. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

229. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

230. Per la benedizione di uno o pochi malati, in casi particolari, il ministro può usare il rito breve proposto ai nn. 256-260.
Il sacerdote e il diacono nel caso di visite frequenti alle varie sezioni di un ospedale o di una casa di cura o per un malato tanto o quando la benedizione si debba inserire in un’altra celebrazione di benedizione, possono usare la formula breve che si trova al n. 261.

BENEDIZIONE DEI GRUPPI E
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARI
PER IL SOCCORSO E L’AIUTO
NELLE PUBBLICHE NECESSITA’
 

Premesse

300. La Chiesa, nella sua fedele adesione al Vangelo, favorisce e sostiene con la sua azione tutto ciò che di buono si trova nella comunità umana.
Sebbene sia dovere di tutto il popolo di Dio alleviare secondo le proprie possibilità le miserie e i travagli dei fratelli nelle pubbliche necessità, tuttavia vanno lodate e sostenute quelle associazioni che, mentre possono portare, unendo le varie forze, un aiuto più efficace, si adoperano per associarsi dei collaboratori nell’intento di prestare un aiuto più adeguato in situazioni di emergenza.

301. Sotto il nome di associazioni destinate a portare aiuto nelle pubbliche necessità, si comprendono quelle associazioni che si propongono di portare gli ammalati negli ospedali, di estinguere gli incendi, di recare soccorso nelle inondazioni, ecc., anche se fanno parte di strutture promosse dalla pubblica autorità nelle comunità civili.

302. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.

303. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potrà adattare la celebrazione alle caratteristiche delle varie associazioni, delle persone e dei luoghi.

BENEDIZIONE
PER UN OSPEDALE
O UNA CASA DI CURA

Premesse882.

Gli ospedali e le case di cura si possono considerare un segno della fedeltà con la quale i discepoli di Cristo accolgono il mandato evangelico di curare i malati.
L’inaugurazione di queste strutture ospedaliere è una buona occasione pastorale per riunire la comunità cristiana, in modo che meglio comprenda il significato della malattia e l’importanza che ha la scienza medica nelle disposizioni della divina Provvidenza.883. Questa celebrazione non è direttamente riferita ai malati, ma piuttosto a coloro che in qualsiasi modo prestano ad essi il loro servizio. Non si compia quindi la benedizione di un ospedale senza la partecipazione dei medici e di coloro che si dedicano al servizio dei malati.

884. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.

885. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

* 886. Questo rito si tralascia se l’ospedale o la casa di cura è dotata di una propria chiesa o cappella di cui si deve fare la dedicazione o la benedizione. E’ opportuno tuttavia che nelle litanie o nella preghiera dei fedeli vengano inserite apposite intercessioni o intenzioni, tenendo presenti le varie situazioni dei malati e degli operatori sanitari.

887. Nelle regioni in cui vige la consuetudine di benedire ogni anno tutte le case nel Tempo di Pasqua o in altro periodo e tale benedizione viene estesa anche agli ospedali o case di cura, il ministro, servendosi degli elementi indicati in questo rito o in quello per la «Benedizione dei malati», (Cap. VI, p. 117 ss.), può preparare una celebrazione che giovi al bene spirituale sia ai malati che degli operatori sanitari.