Giovedì 20 giugno, dalle ore 18.00 alle 20.00 presso la Cascina Masséé di Albate, è previsto un incontro su come e perché le differenze di genere, di cultura, di religione possono essere compatibili con le dinamiche produttive e in qualche occasione rappresentare una risorsa anziché un problema per le aziende.
Lo promuovono le organizzazioni sindacali, le ACLI e l’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Como.
L’obiettivo è avere elementi di comprensione e di valutazione sulla possibilità che alcune situazioni, vissute come vincoli o limiti per l’inserimento nel mondo del lavoro possano essere valorizzate e costituire un punto di forza. Si pensi alle differenze di cultura, di atteggiamento, a volte generate addirittura dal tipo di abbigliamento che comportano sottovalutazione delle potenzialità di persone di recente immigrazione, alla difficoltà di adattamento a cicli produttivi per motivi religiosi. E, al di là delle tematiche legate all’immigrazione, alle discriminazioni cui sono spesso sottoposte le donne, ai problemi di inserimento per i disabili, alle fatiche per l’affermazione dei giovani.
Introdotti da Matteo Mandressi, segretario della CGIL di Como, sono stati chiamati a dare un loro contributo la dottoressa Cristina Bombelli, presidente di Wise Growth, che si occupa di strategie di inclusione della diversità e don Walter Magnoni, responsabile del servizio della Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Milano.
Il titolo dato dagli organizzatori è “Diversità come bene comune – Le differenze di genere, di cultura, di religione come risorsa nel mondo del lavoro” ed è in linea con un primo confronto che si è tenuto in gennaio sull’inclusione lavorativa delle persone fragili: disabili, poveri, immigrati.
CGIL CISL e UIL, ACLI di Como e Pastorale del Lavoro intendono promuovere queste e prossime iniziative per dare un contributo alla diffusione di pratiche di inclusione e riduzione della disuguaglianza nella società e nel mondo del lavoro, partendo dai valori e dalle esperienze che caratterizzano le loro realtà.