Preghiera in famiglia per il lavoro – 1 maggio 2020

«Coraggio, sono io, non abbiate paura!» Nulla sarà come prima …

A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno non è stato possibile come al solito organizzare un momento pubblico di riflessione e preghiera per il primo maggio, memoria di San Giuseppe e festa dei lavoratori. Proponiamo per questo primo maggio 2020, in quarantena e con gran parte del mondo del lavoro fermo o comunque chiuso in casa, una preghiera per il lavoro domestica.

«CORAGGIO, SONO IO, NON ABBIATE PAURA!»

Nulla sarà come prima …

Preghiera in famiglia per il lavoro – 1 maggio 2020

Per prepararsi alla preghiera

Uno dei genitori o dei familiari fa da guida e altri da lettori. Si può preparare un vaso di fiori e un cero. Si inizia con un tempo di silenzio per creare il clima di preghiera.

Introduzione

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

L’emergenza seguita alla diffusione del Covid-19 ci sta insegnando che le vicende dell’esistenza rimescolano le carte a volte in maniera improvvisa, rivelando la nostra realtà più fragile. Ci ha fatto comprendere quanto è importante la solidarietà, l’interdipendenza e la capacità di fare squadra per essere più forti di fronte a rischi ed avversità. L’emergenza sanitaria porta con sé una nuova emergenza economica. Nulla sarà come prima … È con questa preoccupazione nel cuore che ci apprestiamo a celebrare la Festa del 1° maggio di quest’anno.

(dal Messaggio dei Vescovi per la Festa del 1° maggio 2020 «Il lavoro in un’economia sostenibile»)

Preghiamo

O Dio, che nella tua provvidenza hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro al disegno della creazione, fa’ che per l’intercessione e l’esempio di san Giuseppe siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi, e riceviamo la ricompensa che ci prometti. Per il Cristo nostro Signore. Amen.

In ascolto della Parola di Dio

Alleluia. Alleluia.

Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la tua Parola.

Alleluia. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Matteo

Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: “È un fantasma!” e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”. Pietro allora gli rispose: “Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque”. Ed egli disse: “Vieni!”. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: “Signore, salvami!”. E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”. Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: “Davvero tu sei Figlio di Dio!”.

Proposta di condivisione del Vangelo

Il mare nella Bibbia rappresenta spesso ciò che ci fa paura. A maggior ragione il mare in tempesta. Le immagini della tempesta e del “siamo tutti sulla stessa barca” sono state molto usate in questo tempo di pandemia e lo saranno probabilmente anche nella crisi economica conseguente. Il vento contrario, le onde, l’acqua che sale e avvolge sono tutti elementi che parlano della paura, del disorientamento, della fatica di vedere come se ne uscirà. Non solo dalla crisi strettamente sanitaria, ma anche dalle sue conseguenze sulla nostra vita e sul mondo del lavoro. Ed ecco che il “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” è per noi, in questo primo maggio 2020. Ed ecco che le acque della crisi non vengono tolte dal nostro cammino come davanti a Mosè e al popolo in fuga dall’Egitto, perché sappiamo che sarà lunga e non sarà facile, ma siamo chiamati a camminarci sopra, a stare e fare i nostri prossimi passi nella crisi, dentro questo difficile passaggio. Ma insieme, come Chiesa e come società, custodendo quella Parola e quella presenza nella nostra storia: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”.

Invocazioni

Eleviamo al Padre le nostre preghiere, per intercessione di San Giuseppe, patrono universale della Chiesa e protettore dei lavoratori, perché il mondo sia guidato nella via della giustizia e della solidarietà. Salvaci, Signore.

«Nulla sarà come prima per le famiglie che hanno subito perdite umane» (dal Messaggio dei Vescovi). Preghiamo per tutti i defunti, in particolare per i morti causati dall’epidemia, e per i loro famigliari. Salvaci, Signore.

«Nulla sarà come prima per chi è stremato dai sacrifici in quanto operatore sanitario». Preghiamo per chi fa un lavoro di cura, in particolare per i medici e gli infermieri dei reparti Covid, e per i malati da loro assistiti. Salvaci, Signore.

«Nulla sarà come prima anche per il mondo del lavoro, che ha prima rallentato e poi ha visto fermarsi la propria attività. Già si contano danni importanti, soprattutto per gli imprenditori che in questi anni hanno investito per creare lavoro e si trovano ora sulle spalle ingenti debiti e grandi punti interrogativi circa il futuro della loro azienda». Preghiamo per imprenditori e lavoratori, in pena per il loro futuro. Salvaci, Signore.

«Nulla sarà come prima per i settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani: si pensi al turismo, ai trasporti e alla ristorazione, al mondo della cooperazione e del Terzo settore, a tutta la filiera dell’agricoltura e del settore zootecnico, alle ditte che organizzano eventi, al comparto della cultura, alle piccole e medie imprese che devono competere a livello globale e si vedono costrette a chiusure forzate, senza poter rispondere alla domanda di beni e servizi». Preghiamo per la nostra società, chiamata nelle sue varie componenti ad affrontare la crisi. Salvaci, Signore.

«Nulla sarà come prima per tutte le realtà del Terzo settore e particolarmente quelle afferenti al mondo ecclesiale. Già in queste settimane abbiamo registrato gravi difficoltà nel sostenere gli oneri economici di queste imprese (scuole paritarie, case di riposo, cooperative sociali …), soprattutto nei confronti di coloro che vi lavorano». Preghiamo per la Chiesa, popolo di Dio, e in particolare per tutte le persone impegnate in vari modi nel sociale. Salvaci, Signore.

Padre misericordioso, accogli le nostre invocazioni perché possiamo aprire il nostro cuore alla speranza e riprendere il nostro cammino confortati dalla certezza della tua presenza e della tua grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera del lavoro per il 1 maggio 2020 (vedi foglio allegato)

Benedizione

Il Signore Gesù, che visse e lavorò nella casa di Nazareth, ci benedica, rimanga sempre con noi, ci preservi da ogni male e ci conceda un cuor solo e un’anima sola. Amen.

Coraggio, sono io, non abbiate paura. Preghiera del lavoro 2020.pdf
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